Libri, Pensieri

Il 2 novembre, il giorno dei morti

In autunno, soprattutto nel periodo che gravita intorno ad Halloween, adoro leggere romanzi gotici e racconti dell’orrore. Di solito fagocito i racconti di Poe e Lovecraft ma quest’anno volevo un Halloween al femminile e ho scelto Lizzie di Shirley Jackson (come avete visto nel mio precedente post sui libri della biblioteca) e Frankenstein di Mary Shelley. In verità, ho cominciato pure Piccole Donne perché è un periodo già abbastanza angosciante senza libri che mettono paura e, quella della Alcott, è una lettura che mi mette una serenità unica. Una camomilla di carta e inchiostro! Ma adesso torniamo a parlare di morte.

“Stringiamoci più stretti a ciò che ci rimane e spostiamo il nostro amore per coloro che abbiamo perduto, su quelli che ancora sono vivi.”

Scrive Mary Shelley in Frankenstein. Ed effettivamente nel romanzo leggiamo delle vicende di Victor che vuole a tutti i costi avere il potere di far rivivere i morti e, utilizzando dei cadaveri, restituisce la vita a un essere nuovo. Una creatura che però crea problemi molto rilevanti intorno a sé e allo stesso Victor. Sarebbe forse meglio rassegnarsi alla morte e all’impossibilità di un ritorno da essa?

Eppure, c’è un luogo in cui i morti ritornano ma portando con loro non disgrazie ma gioia. Dove? In Sicilia! Infatti, oggi è un giorno festivo sul calendario di noi isolani. Il 2 novembre è per noi la festa dei morti! Che cosa? Si tratta di una ricorrenza per celebrare i parenti defunti. Sembra una cosa inquietante, lo so. Invece è un periodo dell’anno che ho sempre amato moltissimo! La tradizione vuole che nella notte tra l’1 e il 2 novembre i defunti facciano visita ai loro cari, lasciando dei doni per i più piccoli, nascondendoli in casa. Quando ero una bambina, quindi, mi svegliavo con la consapevolezza di avere un nuovo giocattolo da scovare da qualche parte! Era un Natale in anticipo ma, invece di un estraneo con la barba bianca, era la mia dolce nonna, nella mia mente di bimba, a portarmi i regali. Un po’ come in Coco, il film di animazione Disney. Anche lì si celebra il dia de los muerto, una festa messicana che dura un po’ più a lungo della nostra ma che prevede il ritorno a casa dei defunti proprio il 2 novembre. Anche nel cartone animato si tratta di un momento di gioia, caratterizzato da colori e costumi allegri.

In Sicilia ci sono anche dei dolci tipici per celebrare la festa. Dalle mie parti si sfornano dei biscotti che si chiamano ossa dei morti, per la loro consistenza capace di far saltare i denti migliori e dei deliziosi biscotti al cioccolato che si chiamano rame di Napoli (ma sto ancora cercando di capire il perché, considerato che le mie numerose amicizie campane non li hanno mai visti).

Dopo aver scartato i regali ed essersi rimpinzati di dolci si va a fare visita alle tombe dei parenti. Mia madre è originaria di un paese distante all’incirca un’oretta dal luogo in cui abitiamo e, quindi, recarsi al cimitero era una vera e propria gita, nonché un momento di raccoglimento per tutta la famiglia (la mia è bella numerosa). Ancora oggi i cimiteri mi rendono quieta invece di farmi paura, e, non a caso, il Monumentale di Milano (di cui ho inserito le foto nel post) è uno dei miei posti preferiti della città che mi ha adottata.

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